venerdì 3 settembre 2010

Perchè mai, prima di ora, nessun testo sulla Settimana Santa di Terlizzi? Tre ipotesi per cercare di spiegarlo

Oggi, primo venerdì del mese di Settembre, si aprono gli appuntamenti con tema la Settimana Santa a Terlizzi. Il primo articolo si intitola: "Perchè mai, prima di ora, nessun testo sulla Settimana Santa di Terlizzi? Tre ipotesi per cercare di spiegarlo"

I quaranta giorni che precedono la Pasqua, sono tra i più significativi per la Chiesa e anche l’ecclesia di Terlizzi, come quella di tantissime altre località limitrofe e meno vicine, si prepara ai riti della Settimana Santa.

Inspiegabilmente vi è una disattenzione generale sui riti che si svolgono a Terlizzi, infatti, se provate a cercare su google informazioni o foto o video sulla Settimana Santa terlizzese, non troverete nient’altro che le informazioni e le immagini fornite dello scrivente.

Stesso copione anche se cercate in biblioteca: mai nessuno ha scritto qualcosa a riguardo, mentre sono abbondanti e dettagliate le notizie che si possono trovare sui riti di Ruvo e Molfetta.

Quale la ragione di questa gravosa lacuna di disinformazione non so spiegarla e posso solo avanzare alcune ipotesi.

La prima ipotesi è che gli autori locali abbiano rivolto il proprio interesse su quegli argomenti ritenuti misteriosi e quindi hanno preferito farvi luce ignorando, dunque, ciò che misterioso non era, ciò che è visibile a tutti come lo è una Via Crucis.

In questo senso ha lavorato ad esempio Mons. Gaetano Valente, grande storico terlizzese verso il quale va tutta la mia stima e ammirazione. Grazie al suo lavoro, sono stati svelati molti misteri della nostra città e sono state riscoperti e rivalutati uomini come padre Francesco Paolo Confreda e luoghi come Cesano e Ciurcitano.

Sarebbe quindi l’interesse degli studiosi verso quelli che ho chiamato misteri la causa dell’assenza, a questo punto “misteriosa”, di informazioni su un altro tipo di misteri: i Misteri Dolorosi della Via Crucis.

La seconda ipotesi, che mi viene suggerita dalla mia collaboratrice Maria Cristina Roselli, è che a Terlizzi, diversamente da come accade a Molfetta e a Ruvo, non è un’unica Confraternita, e nel caso l’Arciconfraternita di S. Stefano per Molfetta e l’Arciconfraternita del Carmine per Ruvo, a gestire la Via Crucis, ma questa viene organizzata con la collaborazione di tutti i sodalizi cittadini ai quali vanno aggiunti ben quattro gruppi laicali di portatori.

A giudizio di ruvesi e molfettesi, dunque, la nostra processione del Venerdì Santo, sarebbe troppo dispersiva ed entropica.

La conseguenza a ciò sarebbe quindi che non essendoci nessuna congrega l’unica responsabile del rito, nessuna di queste si sia mai interessata di sovvenzionare o commissionare un libro, come invece è accaduto con le Arciconfraternite a Ruvo e a Molfetta.

La terza ipotesi è che il popolo terlizzese sia completamente disinteressato all’argomento, e quindi, se fosse vero, come ovvio che sia, nessuno scrittore si metterebbe a trattare qualcosa che non attrae, affascina e interessa il lettore e soprattutto l’acquirente. Scarto però categoricamente quest’ultima ipotesi e a smentirla sono i fatti che dimostrano l’affezione del popolo che partecipa numerosissimo a tutte le processioni, ai riti, alle messe che si svolgono durante la Settimana Santa e posso testimoniare quanto sia difficile trovare un posto a sedere in chiesa durante le celebrazioni.

Nel mio percorso di ricerca ho ricevuto poi gli incoraggiamenti di alcuni amici terlizzesi (che in queste righe approfitto per ringraziare di nuovo) e questo dimostra quanto sia attesa la creazione di uno spazio che tratti i temi della nostra Settimana Santa.

Scartata la terza ipotesi, rimangono ancora in gioco le prime due. Probabilmente nessuna delle due è vera, forse sono vere entrambe, chissà…

Quel che è certo è che da ora in poi ci sarà qualcuno che tratterà questi argomenti.

Approfitto per augurare altri 100 anni di vita a Mons. Gaetano Valente perché con la sua vita possa continuare a illuminarci con il frutto delle sue instancabili ricerche sulle faccende e i “misteri” di questo nostro paese, patria dei fiori, dell’olio e della ceramica, molto spesso dimenticato e bistrattato.

Invito intanto tutti i lettori a lasciare sotto forma di commento la propria opinione e magari anche la propria ipotesi su quest'articolo.


*Testo di Francesco De Nicolo

*Foto tratte da Terlizzilive

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